Critical Mass contro l’omotransfobia

Se Non Ora Quando Milano aderisce alla Critical Mass contro l’omotransfobia

In occasione della giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia, il comitato Snoq di Milano partecipa alla manifestazione in bicicletta organizzata dal coordinamento delle associazioni Lgbt di Milano,  giovedì 17 maggio alle 22, con partenza da Piazza dei Mercanti.

Diciamo no all’omofobia e alla transfobia perché diciamo no alla violenza e alla discriminazione, qualunque forma esse assumano. Diciamo sì alle pari opportunità e al rispetto delle differenze. Sì alle libere scelte rispetto all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Sì, perché omofobia e transfobia non sono cosa ‘altra’ rispetto a sessismo e discriminazione di genere. Sono facce della stessa medaglia in questa Italia vergognosamente arretrata dal punto di vista dei diritti civili e caratterizzata da un evidente ‘deficit di laicità’, dove continuano a prevalere modelli di relazione di genere omologanti e restrittivi.

I movimenti delle donne e il movimento Lgbt in Italia hanno già costruito momenti di mobilitazione comuni. Nel 2006 la mobilitazione in difesa della 194 e contro la legge 40 sulla procreazione assistita è cresciuta insieme alla domanda di diritti civili promossa dal movimento Lgbt, all’insegna della laicità e della libertà di scelta.

Anche l’attenzione alle iniziative di contrasto ai fenomeni di violenza, di misoginia e omofobia, non può che essere un terreno comune.

Crediamo che questi temi debbano essere al centro dell’agenda politica, locale e nazionale. Il principio della non discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere è già diventato parte integrante del diritto antidiscriminatorio europeo non solo relativamente al mercato del lavoro ma anche rispetto al godimento dei diritti fondamentali. Si vedano, per esempio, la risoluzione 8 febbraio 1994 del Parlamento europeo sulla parità dei diritti per gli omosessuali e le lesbiche e la Direttiva Europea 2006/54 che all’art.3, per la prima volta nella storia del Parlamento Europeo, cita il diritto alle pari opportunità delle persone transgender e transessuali.

Ad oggi il nostro Paese non si è ancora dotato di una legge contro l’omofobia. D’altra parte è tra i pochi paesi, assieme alla Grecia e a Malta, nell’Unione Europa a non contemplare forme di riconoscimento per le coppie di fatto. Non a caso, l’Italia con questi stessi paesi, figura come fanalino di coda in Europa per quanto riguarda l’occupazione femminile e la presenza delle donne nelle istituzioni e nelle posizioni apicali.

E’ tempo di fare un passo avanti. Come è appena stato fatto negli Stati Uniti attraverso le parole di Obama. E’ tempo di chiedere alle nostre classi dirigenti più coraggio e più lungimiranza, più democrazia e più civiltà. E’ tempo di dire no all’omofobia e alla transfobia non solo attraverso parole fintamente rassicuranti ma attraverso fatti. E’ tempo di diritti. Diritti da scrivere e diritti da rispettare. L’abbiamo già detto e lo ripetiamo: Se Non Ora Quando?

Se Non Ora Quando Milano

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