A FORMIGONI NON RESTANO CHE “PICCOLI RIMPASTI” DI FINE STAGIONE

LE DONNE DI SE NON ORA QUANDO: A FORMIGONI NON RESTANO CHE “PICCOLI RIMPASTI” DI FINE STAGIONE

COMUNICATO STAMPA

Milano 18 aprile 2012 – Le donne del comitato Se non ora quando Milano non hanno apprezzato la sfrontatezza con la quale il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha commentato il rimpasto della sua Giunta, dopo i guai giudiziari che hanno coinvolto diversi Assessori e Consiglieri regionali.
“Eccepisco sul fatto che i Tribunali debbano interferire in maniera così pesante sulla composizione delle giunte”, ha detto.

No Signor Presidente, non sono solo i Tribunali – peraltro pienamente titolati a far rispettare le leggi e lo Statuto da lei proposto e approvato – ad obbligarla: c’è una recente sentenza della Corte Costituzionale (n. 81 del 2012) e, ancora prima un pronunciamento del Consiglio di Stato che non lascia adito a dubbi: ”.va posto fine al perpetuarsi del costume, improponibile prima sul piano culturale e civile che su quello giuridico, di affermare grandi e importanti principi di civiltà avanzata per poi disattenderli puntualmente in fase applicativa” (Sentenza n. 4502 del 27 luglio 2011, sezione V, Consiglio di Stato).

Vogliamo dirle che le associazioni delle donne che hanno promosso i ricorsi non demorderanno, anzi, ne stanno preparando uno nuovo; ci teniamo ad aggiungere che lo Statuto della Regione Lombardia non si è materializzato dal nulla ma è frutto di un lungo lavoro del Consiglio regionale che, nel 2007, anno europeo delle pari opportunità, ha consultato anche le associazioni delle donne.
Non può dunque Formigoni lamentarsi che i giudici gli chiedano di rispettare una norma che egli stesso si è dato (art. 11 Legge Regionale Statutaria 30.8.2008, n. 1), oltre ai principi fondamentali a cui attenersi, a partire dall’ art. 51 della Costituzione.
Infine ricordiamo che gli stessi principi sono sanciti dal codice delle pari opportunità e dalla Comunità europea, e che fra questi spicca, insieme al divieto assoluto di qualunque discriminazione, il dovere di parità dei generi sancito sotto diversi profili.
Per questo non ci fermeremo di fronte a questo misero 20% e continueremo a rivendicare l’applicazione del 50e50.

Comitato Se non ora quando Milano